Giovani e Rdc: ecco come stanno (davvero) le cose

06.02.2023

In questi giorni sta facendo il giro del web, collezionando milioni di visualizzazioni, il video di una giovane ingegnera edile di Genova filmata mentre sbotta a causa di un'offerta di lavoro da 760 euro al mese fattale dall'azienda presso cui, dopo aver conseguito la laurea, ha svolto un tirocinio. Una proposta che la 28enne, che ora precisa di avere un lavoro "appagante", ha definito "ingiusta, insufficiente per pagare l'affitto". Difficile darle torto.

Nel 2009, il regista Massimo Venier portò sul grande schermo il romanzo Generazione mille euro, ambientato nella frenetica Milano con affitti insostenibili soprattutto per i giovani precari.

A distanza di quasi quindici anni, non solo quel racconto è ancora attuale ma, anzi, le cose per i nostri ragazzi e ragazze sono finanche peggiorate. Infatti secondo una ricerca realizzata da Eures e Consiglio nazionale dei giovani, pubblicata lo scorso anno, oltre il 40% dei giovani italiani riceve uno stipendio mensile inferiore ai mille euro. E ancora: nella classifica Eurostat, l'Italia è dietro solo alla Romania in quanto a giovani con gli stipendi più bassi del continente: in 360mila, di età compresa fra i 20 e i 29 anni, guadagnano meno di 876 euro al mese.

Con qualche rara e meritoria eccezione, i media non hanno saputo - né voluto - analizzare tale fenomeno in profondità. La vulgata ha preferito bollare i nostri giovani che rifiutano impieghi precari e sottopagati come "fannulloni" e, da quando è in vigore il Reddito di cittadinanza, "divanisti", che preferiscono il sussidio di Stato ad un lavoro.

Una lettura estremamente semplicistica (per usare un eufemismo), che non tiene conto delle complessità del mercato del lavoro né, tantomeno, dei numeri.

A leggere certi giornali o sentire qualche trasmissione tivù, sembrerebbero milioni coloro che prendono il Rdc. Analizzando i dati, invece, si scopre tutt'altra verità. I giovani fra i 18 e i 29 anni beneficiari del sussidio in modo "diretto" a novembre 2022 erano 34.254: nello specifico, 9.488 nella fascia di età 18/24 anni e 27.766 in quella 25/29 anni. Prendendo a riferimento il numero di percettori totali del Rdc nello stesso mese, 2.330.082, essi rappresentano l'1,47% del totale. Non solo. Secondo la nota dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL) di aprile 2022, "tra i giovanissimi occupati e beneficiari del reddito la quota di chi lavora con contratto a tempo indeterminato o apprendistato è pari al 50,6%": ciò che significa che, pur avendo un'occupazione, la metà di questi ragazzi percepisce il Rdc ad integrazione di un salario insufficiente per vivere in modo dignitoso.

Ancora una volta, verrebbe da dire: "Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito".

Twitter: @GiorgioVelardi

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