Ora anche gli imprenditori lo ammettono: la mancanza di personale nel turismo "non era colpa del Rdc"

Veritas filia temporis, la verità è figlia del tempo. Dopo anni passati a demonizzarlo, ora che è stato smantellato qualche imprenditore ammette che il Reddito di cittadinanza non è stato la causa di tutti i mali del nostro Paese, a cominciare dalla mancanza di manodopera nel turismo, soprattutto in estate.
Qualche giorno fa, difatti, intervistato dal quotidiano Il Tirreno il presidente per la Toscana della Fiepet (la Federazione italiana esercenti pubblici e turistici-Confesercenti), Franco Brogi, ha dichiarato che nel settore in questione "a mancare è la manodopera specializzata", e subito si capisce che il Rdc non c'entra nulla visto che il 70,8% dei percettori "occupabili" ha un titolo di studio che non supera la terza media.
"Oggi non si vuole più lavorare il sabato e la domenica - ha ripreso Brogi -. Abbiamo provato a reinventare la manodopera, organizzando corsi per cuochi, camerieri, pasticcieri. Ma se su 25 posti disponibili si presentano in cinque o sei persone, significa che siamo poco attrattivi soprattutto nei confronti dei giovani. All'inizio pensavamo fosse colpa del Reddito di cittadinanza, ma poi ci siamo accorti che non è così. Abbiamo provato a migliorare le condizioni di lavoro, dando due giorni di riposo invece di uno solo, magari anche nel fine settimana. La maggior parte dei ristoranti fa girare molto il personale che ha".
La soluzione? "Pagare di più la professionalità" ha risposto Brogi: "Per i turnisti possiamo pagare di più noi, per i professionisti deve pensarci lo Stato. Dobbiamo prevedere un taglio del cuneo fiscale più importante di quello fatto finora".
Insomma, gira che ti rigira il punto è sempre quello. Ma almeno, viva la sincerità!
Twitter: @GiorgioVelardi